lunedì 20 dicembre 2010

Il calcio a modo loro!



Mi chiedo qualche volta, quando vedo il calcio oggi come si è trasformato, se sono un fortunato o uno sfortunato. Avevo 6 anni quando tanti ragazzotti con la maglia azzura nell' 86 festeggiavano il loro primo scudetto del Napoli, ed io per le strade, tutto in tinta con il resto della città, del mare e del cielo, urlavo e festeggiavo qualcosa che appena comprendevo.

Ricordo il fermento della gente, le trasmissioni tv e che da tutta Italia, sembrava che un miracolo si fosse compiuto: certo era solo una sensazione, ma era bella!

Ricordo ad uno ad uno i volti di tutti quei ragazzi che in tutto quel campionato erano riusciti a vincere su tutti i campi d'Italia e che insieme a quel GENIO credevano ogni giorno di potercela fare.

Ricordo negli anni successivi che quello che poi mi ha fatto appassionare a questo gioco, era vedere tutti quei CAMPIONI nelle squadre di serie A: quei CAMPIONI che facevano grandi le loro squadre e a cui i tifosi si abbracciavano ogni domenica e che, con il loro esempio, trasmettevano sapienza, sicurezza, professionalità ed insegnamento ai più giovani.

Ricordo un Baresi, Tassotti, Ferrara, Maldini, Zenga, Donadoni, Zola, lo zio Bergomi, Baggio, Signori...ed altri forse meno ricordati che per me erano CAMPIONI lo stesso come Costacurta, Casiraghi, Albertini, De Napoli, Giordano, Carnevale, Pagliuca, Sebastiano Rossi , Galli, Bagni,.

Per me tutti CAMPIONI. Tutta gente che, mi chiedo, nel calcio di oggi quanto avrebbe dovuto guadagnare, tutta gente che per me ha fatto il calcio degli ultimi 30 anni e che verrà ricordata molto di più di tanti ragazzi bravi di oggi.

Il calcio a modo loro era giocare e divertirsi, sacrificarsi e "lottare" per i colori che portavano indosso, perchè ci credevano. Io sono cresciuto pensando e credendo anche in loro, nel loro modo di "divertirsi".

La paura è che giocatori come loro non torneranno più e che molti non riusciranno a vivere quello che ho vissuto io.

Quando Paolo Maldini lasciò il calcio giocato, quello è stato l'ultimo mio ricordo di un calcio andato...l'ultimo mio ricordo di quando ero bambino e giravo per le strade vestito del mare e del cielo.

Spero di poter riuscire a trasmettere parte di queste emozioni alle persone che incontro ogni giorno sui campi di calcio, sui quei campi di calcio che ho scelto di solcare anche per fare questo.

Mi scusino MARADONA, PLATINI, VAN BASTEN, GULLIT. Voi siete eterni, perchè non sarete mai ricopiabili.

Cristiano Giannotti

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